"I nostri fantasmi" racconta un'epoca di precarietà ed incertezze.  Un casolare fatiscente diventa motivo di riscatto per una famiglia della piccola borghesia. Si sa, la miseria fa di necessità virtù e talvolta diventa necessità e virtù per qualcun altro. Di fronte ad una guerra tra poveri ci si condanna ad una cecità dell'anima, illudendosi di non far parte di quel pezzo d'umanità.

 

“Classici del secolo futuro”

Quattro riscritture senza paura

Dopo il successo dello scorso anno, prende il via la seconda edizione dei Classici del secolo futuro, il format ideato dal Direttore Artistico dell’Accademia Stap Brancaccio Lorenzo Gioielli, prodotto dalla Sala Umberto di Alessandro Longobardi.

Quindi si riscriveranno il Macbeth, le Baccanti, Questi fantasmi per approdare a Il gabbiano. I Classici saranno ancora più irriverenti e vitali, nel rispetto non cieco ma attivo di quello che ci hanno lasciato e di come possono parlare alle nuove generazioni.

I “Classici del secolo futuro” restituiscono il nucleo pulsante e vivo del concetto stesso di “classico”. E chi meglio delle nuove generazioni può dialogare con le nuove generazioni? Si occupano infatti della riscrittura e dell’interpretazione dei testi gli allievi attori del Terzo anno della Stap Accademia di recitazione, drammaturgia e regia, provocati e sostenuti dagli insegnanti e dalle molte esperienze creative vissute nel triennio. Ogni atto unico è stato curato dai loro insegnanti che li hanno seguiti nel percorso triennale.

Il tutto nel rispetto di un teatro sinceramente popolare, giovane, emozionante.